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La felicità

Fare ciò che ti piace, fare felice il prossimo, evitare il dolore, scansare la sofferenza, vivere serenamente, assenza di turbamenti, provare emozioni, sfidarsi, lanciarsi col bungee jumping, avere un mucchio di soldi, stare in salute, avere ciò che si desidera, desiderare ciò che si ha eccetera eccetera eccetera. Eccoti una manciata di definizioni a caso sulla felicità. Ne parli tantissimo, ne senti parlare ancora di più ma, a dire la verità, non sai con certezza che cosa accidenti sia, questa benedetta felicità. Sai però una cosa: la ricerchi dannatamente, la felicità. Non sai bene cosa sia, ma la vuoi, diamine se la vuoi: è la stella polare che ti guida ogni giorno e ti indirizza nelle tue scelte.

Un chiarimento terminologico

Il fatto è che, quando parli di felicità fai due assunzioni abbastanza forti: in primo luogo che esista nel mondo reale qualcosa chiamato “felicità”, e, in secondo luogo che sia corretto ricercarla. Trova qualcuno al mondo che ha come scopo di vita l’infelicità, e scopriresti che non esisterebbero sufficienti spiegazioni logiche per confutarlo.

Su temi come questo si possono spendere pagine e pagine di saggi e infinite parole (e difatti si sono spese). Però, se analizzi le definizioni più comuni di “felicità” puoi facilmente individuare degli aspetti importanti. La felicità, come la libertà, può essere espressa sia in termini positivi – raggiungimento di qualcosa, appagamento di un bisogno – che negativi – assenza di turbamento, assenza di dolore. La felicità ha a che fare col nostro io, con i suoi bisogni e le sue paure. La felicità, in altri termini, è la risposta che troviamo a domande che sono già scritte dentro di noi: come raggiungere ciò che desideriamo e come rifuggire ciò che non vogliamo. Essa è lo stato che consente di completare ciò che è dentro di noi.

Raggiungere il proprio potenziale

Intendere la felicità come risposta fornita da noi stessi a domande che stanno scritte dentro noi, induce ad una riflessione ulteriore: essa è lo stato che chiude un cerchio, essa è lo stato di completezza che rende perfettamente equilibrato il nostro mondo interiore.

Essa è, infine, il raggiungimento delle premesse dell’uomo, vale a dire il divenire di ciò che si ha in potenza: il perfezionamento continuo delle virtù.

La felicità è il raggiungimento del proprio potenziale

Per questo il cammino verso la felicità segue due binari: conoscere se stessi ed il proprio potenziale (1) in modo sufficiente da poterlo portare a compimento(2).

Non per nulla Socrate sosteneva il “Conosci te stesso”, e non per nulla le teorie psicologiche moderne (vedi Maslow) assegnano all’auto-realizzazione un ruolo centrale nello sviluppo ed appagamento dell’individuo. Lo dice la parola: auto-realizzarsi significa realizzare, portare a termine ciò che sta in potenza dentro di te.

Ed ora che lo so?

OK, leggi questo e ti sembra una sciocchezza simil-filosofica senza implicazioni nella vita quotidiana. Ti dico che non è così. Se leggi attentamente quello che ho scritto scopri che le implicazioni nel reale ci sono, e sono piuttosto importanti.

Vuol dire che se dentro di te sta scritto che devi amare il prossimo, e però tratti sgarbatamente gli altri, i familiari ed i colleghi, sei condannato all’infelicità, perché non hai risposto ad i tuoi bisogni.

Se dentro di te desideri curare il tuo corpo e mantenerlo in salute, ed invece non fai attività fisica e ti nutri male, be’ sei condannato all’infelicità.

Se in te sta il desiderio di fare una famiglia ma svolazzi di fiore in fiore manco fossi una farfalla, be’, sei condannato all’infelicità.

Al contrario: se dentro di te sta il desiderio di aiutare il prossimo, e ti iscrivi a medicina, ti laurei, e svolgi la professione medica, hai fatto un passo avanti verso la felicità.

Se in te sta il desiderio di agire sulla materia e fai il fabbro, be’ la felicità è là dietro.

Concludendo

Spero che gli esempi ti abbiano un po’ chiarito le idee: per essere felice devi essere allineato con i tuoi bisogni, devi essere coerente con le tue idee, devi muoverti nella direzione dei tuoi obiettivi.

E’ importante che condividi questo concetto, perché questo è il punto zero da cui partire. Puoi conoscere cento tecniche di comunicazione efficace, di programmazione, di pianificazione e di azione. E’ ok. Però, non devi mai dimenticare che tutto questo serve all’unico scopo di renderti felice, e che essere felice è la conferma più puntuale che stai muovendoti nella direzione giusta.

4 thoughts on “La felicità

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